Le Tipule

558* 22 novembre 2021

In  un articolo abbiamo parlato delle effimere, insetti volanti simili a zanzare ma che non pungono.

Altri insetti piuttosto comuni ma innocui, chiamati “zanzaroni” o “zanzare giganti” perché anch’essi ricordano nell’aspetto i maschi delle zanzare, sono le Tipule.

Solitamente, tali ditteri, stanno appostati nelle parti alte dei muri e sono presenti dove c’è molta vegetazione.

Hanno zampe lunghe, sottili e deboli (ripiegate proprio come quelle di una zanzara), e le ali sono lunghe e scure.

Il corpo è esile ed hanno una protuberanza simile a un pungiglione che loro usano per nutrirsi del nettare dei fiori.

L’unico danno che possono causare sono per la loro dieta: possono rovinare alcune coltivazioni erbacee, foraggere, i tappeti erbosi, le colture di cereali, riso, mais, le coltivazioni ortive e i giardini.

Preferiscono l’umidità.

Predatori di questo insetto sono gli antagonisti come uccelli e i pipistrelli e non ci sono molti metodi per difendersi dalle tipule in altri modi.

Quindi, siccome preferiscono l’umidità, è utile prevenire il formarsi di quest’ultima e la formazione di pozze d’acqua stagnanti.

I danni si moltiplicano in presenza di drenaggio del terreno insufficiente o ristagnante, in queste condizioni più che favorevoli per le tipule e le loro larve, gli attacchi sono esponenziali per molte tipologie di coltivazioni.

Inoltre, i danni sono in relazione al tipo di coltura e allo stadio di crescita delle larve: le giovani si nutrono di semi e piantine i fase di germinazione con una conseguente riduzione del raccolto.

Le larve più grandi, invece, si nutrono di radici, del colletto delle piantine e della base degli steli, quindi, a seconda della tipologia delle culture e del prodotto finale il danno può essere di carattere qualitativo o quantitativo: nelle culture erbacee a livello industriale il danno si rivela generalmente irrilevante, mentre per gli attacchi ai vivai di piante da frutto come per esempio le fragole, i danni si rivelano quantitativi; per gli ortaggi da radice e da tubero il danno è qualitativo dovuto alla riduzione della resa.

In quanto agli attacchi diretti ad ortaggi da foglia i danni sono sia qualitativi che quantitativi.

La tipula sverna allo stadio di larva, lo sfarfallamento avviene in primavera e/o in autunno in quanto sviluppano due generazioni l’anno.

Come lotta chimica si possono utilizzare insetticidi ad ampio spettro d’azione, ma che generalmente non danno buoni risultati.

 

 

 

 

 

 

 

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