Con il periodo “Covid” c’è stato un boom di allergie agli acari

516* 06 ottobre 2021

Con l’aumento delle ore trascorse in casa a causa delle restrizioni per la questione Covid, durante la primavera le allergie dovute agli acari sono aumentate.

I sintomi dell’allergia comprendono dermatiti, rinite con starnuti, prurito al naso, gocciolamento nasale, naso chiuso, congiuntivite, tosse secca, dispnea che si controlla con la terapia antiasmatica, perdita cronica di olfatto da poliposi nasale, prurito rinofarningeo. Non è prevista la febbre.

Lo sostiene il pediatra-allergologo Catello Romano, docente nel corso di formazione professionale ECM di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club dal titolo “Allergie e Covid-19. L’aderenza alle terapie ai tempi della pandemia”.

Gli acari si sviluppano soprattutto negli ambienti caldi e umidi, con una temperatura compresa tra i 20 e i 30 gradi.

Si nutrono prevalentemente di derivati della pelle umana e animale.

“Quando gli acari vengono a contatto con la pelle o con le mucose respiratorie dei pazienti allergici provocano una reazione infiammatoria che si può manifestare con prurito, dermatite, asma, rinite”, spiega Catello Romano.

“Al contrario di quanto si crede comunemente – continua l’esperto – i metodi convenzionali di bonifica ambientale come l’aerazione della casa fino a misure drastiche come la eliminazione di materassi, cuscini, coperte ed altro, non portano a una riduzione della concentrazione degli acari nell’ambiente domestico.

È necessario, invece, ricorrere a vari presidi che possiamo dividere in due: chimici e fisici”.

È compito del medico, secondo l’allergologo suggerire al singolo paziente il rimedio più calibrato.

La soluzione ideale è rappresentata dall’uso congiunto di federe e coprimaterassi anti acaro, che li isolano; di un acaricida usato su tappeti, divani, poltrone, moquette, ecc. in grado di ridurre o eliminare gli acari.

Utile risulta anche l’aspirapolvere con filtro ad acqua e microflitro HEPA che allontana fisicamente la polvere e gli acari impedendo che si verifichi il contatto con il paziente allergico.

Inoltre, disinquinatori d’aria che, oltre a ridurre la concentrazione di acari nell’ambiente, migliorano la qualità dell’aria respirata”.

 

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