Il Cervo Volante, un coleottero Dorcus parallelipipedus, insetto innocuo di cui c’è minaccia di estinzione

248* 19 dicembre 2020

Il Dorcus parallelipipedus è un coleottero della famiglia dei Lucanidi presente in quasi tutta Europa.

È un insetto nero opaco in certe zone punteggiate la cui lunghezza varia dai 15 ai 35 mm.

Nel maschio, la testa è piuttosto grossa e presenta mandibole grandi e ben distanziate. Nella femmina, la testa è un po’ più stretta, e le mandibole molto più piccole.

Depone le uova preferibilmente nei rami o tronchi di faggio caduti a terra. Ma anche quercia, castagno, salice e pioppo.

L’adulto appare da fine aprile a inizio luglio, generalmente nelle ore notturne o al crepuscolo.

Il cervo volante è un coleottero che fa parte di questa famiglia, i Lucanidi.

La sua lunghezza varia dai 25 agli 86 millimetri rappresentando in tal modo uno dei più grossi coleotteri esistenti in Europa.

Possiede due paia di ali: le prime sono molto robuste e prive di nervatura; le seconde sono più leggere e vengono ripiegate sotto le prime.

Il suo nome deriva dalla presenza di due strutture che ricordano le corna di un cervo.

In realtà non sono che mandibole molto sviluppate, più nel maschio che nella femmine, utilizzate per i combattimenti durante il periodo riproduttivo.

Fanno apparire il maschio più temibile di quanto effettivamente sia, infatti i muscoli non sono in grado di muovere con forza tali gigantesche mandibole che pertanto risultano alquanto inoffensive.

Nella femmina, infatti, essendo più piccole sono anche molto più efficaci e consentono alla portatrice di pizzicare con più forza e con maggiore danno.

Alla schiusa delle uova nascono delle larve chiare munite di potenti mandibole che utilizzano per incidere il legno e scavare lunghe gallerie. Al termine del loro sviluppo, quando misurano circa 10 centimetri di lunghezza ed 1 cm di diametro, queste larve scavano una celletta in cui avverrà la metamorfosi.

Le larve si sviluppano seguendo diverse fasi che in 4-6 anni le porteranno a diventare pupe.

Gli adulti, presenti già fin dall’autunno, non escono all’aperto fino al giugno successivo. I maschi, in genere, muoiono tra luglio ed agosto, mentre le femmine possono sopravvivere più a lungo, restando attive fino a settembre avanzato.

Gli adulti si nutrono di nettare e linfa degli alberi.

La specie si deve considerare prossima alla minaccia per la riduzione o la distruzione del suo habitat, in particolare per le pratiche forestali che tendono a eliminare i vecchi tronchi.

È inserita in norme di protezione dell’Unione Europea, e precisamente nell’Allegato II della Direttiva Habitat del 1992 (CEE/92/43) (specie la cui salvaguardia richiede la designazione di zone speciali di conservazione).

La specie è inoltre inclusa nella Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa, anche nota come convenzione di Berna.

La disinfestazione, peraltro, non ha senso che venga fatta.

 

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