Revocata la ciromazina, sostanza larvicida usata per il controllo delle mosche

349* 13 aprile 2021

La Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione ha emesso un comunicato di revoca delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva ciromazina.

Ciò, a seguito della scadenza del suo periodo di approvazione comunitaria ai sensi del regolamento (UE) 844/2012.

Per la sostanza attiva ciromazina non è stato presentato alcun fascicolo supplementare.

Non è, pertanto, possibile procedere al rinnovo dell’approvazione della sostanza attiva ciromazina il cui periodo di approvazione è scaduto, di conseguenza, il 31 dicembre 2019.

La commercializzazione, da parte dei titolari delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari dei quantitativi regolarmente prodotti fino al momento della revoca della sostanza attiva ciromazina nonché la vendita, da parte dei rivenditori e/o distributori autorizzati dei prodotti fitosanitari revocati, è consentita fino al 30 giugno 2020.

L’utilizzo dei prodotti fitosanitari, a base della sostanza attiva ciromazina, è consentito fino al 30 giugno 2021.

I titolari delle autorizzazioni di prodotti fitosanitari revocati, contenenti la sostanza attiva in questione, sono tenuti ad adottare ogni iniziativa volta ad informare i rivenditori e gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari medesimi dell’avvenuta revoca e del rispetto dei tempi fissati per lo smaltimento delle relative scorte.

Il Comunicato è pubblicato sul portale del Ministero della Salute ed ha valore di notifica alle Imprese interessate.

L’utilizzo maggiore della ciromazina è previsto negli allevamenti, ma anche negli ambienti civili come discariche o centri di compostaggio.

L’uso massiccio in zootecnia è dovuto principalmente all’elevata selettività verso le larve dei ditteri  (mosche, mosconi, ecc.).

Inoltre presenta bassissima tossicità nei confronti degli animali a sangue caldo.

Rientra tra gli insetticidi regolatori di crescita che agisce nella formazione della cuticola e che riducono al minimo l’impatto sugli organismi non bersaglio.

A causa dell’ingestione di questa sostanza, un’ammino-triazina, le larve subiranno, soprattutto nei primi due  stadi, cambiamenti morfologici che culmineranno con il loro definitivo arresto nello sviluppo.

 

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