Coronavirus: chiarimenti sulla disinfezione/sanificazione

159* 29 luglio 2020

Mai come in questo periodo di emergenza sanitaria vediamo nuovi illuminati, sedicenti professionisti senza morale che, cavalcando l’onda della paura e della confusione, pubblicizzano e propinano servizi di disinfezioni con la promessa di essere risolutivi e definitivi.

Disperati senza dignità che si mettono a giocare con la salute.

Contro le dilaganti speculazioni, ma prendendo anche le distanze dalle fake news e dagli improvvisati ed incompetenti, è necessario tenere presente alcuni punti fermi, elementi fondamentali per decidere le azioni da intraprendere in fase di riapertura delle varie attività:

Il virus non ha modo di “vivere” in una realtà non frequentata da persone, ossia in quegli ambienti tenuti chiusi da molti giorni.

Non è obbligatoria, per la riapertura, alcuna disinfezione se non quella manuale con prodotti specifici nei punti di contatto, ripetuta nella quotidianità, unitamente alla pulizia, precauzioni e misure anticontagio personali.

La disinfezione (misura atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione, allontanamento, o diluizione, della maggior quantità di microrganismi quali, batteri, virus, funghi, protozoi, spore, al fine di controllare il rischio di infezione per persone o di contaminazione di oggetti o ambienti) può azzerare o ridurre la carica batterica e virale, ma NON ha effetti “residuali”, ossia persistenti.

 

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