Diapausa e Letargo

582* 27 dicembre 2021

Gli Scarafaggi, in inverno, muoiono?

No, in questa stagione, le blatte, vanno in diapausa.

La diapausa è uno stato che rallenta il loro metabolismo e le loro funzioni vitali al minimo che permette alle blatte di superare l’inverno e di ricominciare a vivere in primavera.

Le zanzare, in inverno, muoiono?

Anche le zanzare adulte, all’arrivo dell’inverno, entrano nello stato di diapausa.

Si arresta lo sviluppo dell’organismo, il corpo dell’insetto non farà nulla, non si muoverà e non dovrà nutrirsi.

Le vespe, in inverno, muoiono?

La maggior parte delle vespe, non sopravvive al freddo invernale e muore.

Soltanto alcuni esemplari resistono, in luoghi riparati, e sono le giovani regine fecondate che attendono la primavera successiva per iniziare un nuovo ciclo.

Le formiche, in inverno, muoiono?

A seconda della specie, le formiche sembrano scomparire durante i mesi freddi.

In realtà si rifugiano nei nidi e riducono al minimo la loro attività, in una forma di diapausa.

Riescono così a superare la stagione fredda.

Quando le temperature si rialzano e le condizioni ambientali tornano favorevoli, escono.

Le zecche, in inverno, muoiono?

Le zecche sono molto resistenti e durante le stagioni rigide servono loro temperature più miti, quindi si rifugiano in luoghi caldi e umidi.

I topi, in inverno, muoiono?

I topi con i freddi ricercano un luogo dove ripararsi e dove poter avere facile accesso a cibo.

Sicuramente non vanno in letargo.

Ma vediamo bene cosa si intende per diapausa e letargo.

Con il termine diapausa ci si riferisce a una fase di arresto spontaneo dello sviluppo di alcuni animali in cui l’organismo è inattivo, non si alimenta e non si muove.

In altre parole, l’attività metabolica si riduce.

È tipico di molti insetti ed acari, come abbiamo visto negli esempi di cui sopra.

La diapausa ha lo scopo di permettere all’insetto il superamento di condizioni ambientali avverse (diapausa invernale o, meno frequentemente, estiva) o lo svolgimento di processi fisiologici particolarmente impegnativi, come ad esempio la ninfosi.

È per questo che se ne distinguono due tipi:

Diapausa obbligatoria: l’animale o l’insetto deve entrare in diapausa in una fase del suo sviluppo.

Diapausa facoltativa: l’animale si prepara a “dormire” in risposta a una serie di stimoli che precedono condizioni sfavorevoli.

Al termine della diapausa lo sviluppo riprende normalmente, ma ovviamente una volta che viene avviato sono necessari altri stimoli in grado di liberare successivamente l’organismo da questo stato.

La diapausa è un periodo di sonno differente da altre forme di dormienza, quali l’ibernazione, perché gli animali in questo caso non crescono; inoltre con l’ibernazione gli animali entrano in letargo solo dopo che si sono manifestate le condizioni negative.

La diapausa spesso finisce prima della fine delle condizioni sfavorevoli ed è seguita da uno stato di quiescenza da cui l’insetto può svegliarsi e cominciare a dirigersi verso lo sviluppo, nel momento in cui le condizioni diverranno più favorevoli.
In questo modo l’insetto continua a sopportare condizioni difficili pur essendo pronto ad approfittare delle buone condizioni quanto più rapidamente possibile.
La diapausa negli insetti è regolata da varie condizioni: interazione con gli stimoli ambientali, pre-programmazione genetica, segnalazione neuronale ed endocrina e infine modifiche enzimatiche e dei percorsi metabolici.

Il vero e proprio letargo è caratteristico di vari invertebrati, dei vertebrati eterotermi (a sangue freddo) terrestri e di qualche Mammifero (specialmente Roditori, insettivori, Chirotteri).

Gli uccelli non vanno soggetti a letargo, ma molte specie, con le migrazioni periodiche, si sottraggono alle variazioni climatiche dell’ambiente.

Il letargo è un fenomeno ereditario, la cui prima origine può forse ricondursi a un adattamento di animali abituati a un clima caldo (nel Pliocene) alle nuove condizioni determinate dal sopravvenire dei periodi glaciali.

Comporta un rallentamento reversibile delle funzioni vitali fondamentali, in cui cadono invertebrati e Vertebrati, e che può essere determinata da influenze intrinseche ed estrinseche.

 

 

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