Il risveglio delle formiche nelle strutture ricettive (Articolo by Copyr)

394* 29 maggio 2021

(Articolo by Copyr)

Le formiche passano il periodo invernale nei loro nidi per un tempo più o meno lungo a seconda del rigore dell’inverno.

Ai primi freddi dopo aver isolato gli ingressi del nido, la colonia si raduna nella parte più profonda

Il ritmo circadiano si riduce fino a quasi annullarsi, la regina smette di deporre le uova e le attività vengono ridotte al minimo.

All’inizio della primavera, quando le temperature sono sufficientemente alte, le operaie ricominciano i lavori abituali ricomparendo in superficie, chiaro segnale del risveglio della colonia.

La regina riprende a deporre le uova ed iniziano le sciamature degli alati per la fondazione di nuove società.

Le formiche si possono trovare all’interno degli edifici in due periodi differenti:

  • nella stagione fredda, all’interno di strutture riscaldate, qualora il nido si trovi all’interno della struttura o vicino alle fondamenta,
  • in primavera, al risveglio, per la ricerca di fonti alimentari.

Alcune delle specie che nidificano all’interno, soprattutto nelle strutture ricettive dove sono presenti elementi in legno, utilizzano questo materiale per la costruzione del nido.

Grazie alle loro caratteristiche mandibole, scavano gallerie allontanando verso l’esterno le particelle di legno asportate.

Per soddisfare i loro fabbisogni nutrizionali queste specie continuano ad avere un forte legame con l’ambiente esterno e colonizzano con maggiore probabilità i manufatti a diretto contatto con il suolo.

Le specie appartenenti al genere Camponotus, ad esempio, nidificano preferibilmente nel legno; per questo motivo sono chiamate formiche “carpentiere”.

Scavano gallerie con pareti levigate, staccando con le mandibole piccole porzioni di legno che portano all’esterno o accumulano in alcuni punti del nido.

Anche Crematogaster scutellaris ama nidificare nel legno, infatti la si può trovare in telai di porte e finestre o altro legno soprattutto se umido e già attaccato da funghi.

Le formiche del genere Lasius, invece, possono insediarsi perfino nei muri costruiti con materiali sufficientemente teneri da poter essere scavati quali malte, mattoni (e anche sfruttare gli interstizi già naturalmente presenti tra questi materiali edilizi), oppure sotto i pavimenti.

La loro presenza è segnalata dai caratteristici granelli di materiale eliminato dalle gallerie.

Anche la formica faraone (Monomorium pharaonis) e la formica fantasma (Tapinoma melanocephalum) preferiscono insediarsi in ambienti riscaldati ed è quindi possibile osservarle in attività durante tutto l’arco dell’anno.

Altre specie di formiche penetrano in primavera all’interno di strutture ricettive alla ricerca di cibo, in particolare sostanze zuccherine e proteiche; quindi i locali a maggior rischio di infestazione sono le cucine, le dispense, ma anche le sale da pranzo, le terrazze e i portici dove in genere vengono somministrati i pasti.

Le specie di questo gruppo sono rappresentate, ad esempio, da Tetramorium caespitum, la formica dei marciapiedi.

Tipiche sono le colonne di foraggiatrici che in primavera, spesso durante le ore notturne, si osservano procedere verso le abitazioni.

L’invasiva formica argentina riprende le attività con la deposizione delle uova verso la fine di marzo.

Anche in questo caso il risveglio della colonia comporta un aumento del numero di individui e una maggiore esigenza di nutrimento, situazione che spinge le operaie a introdursi nelle strutture.

Alla luce di quanto detto, considerato che la presenza delle formiche all’interno delle strutture è principalmente dovuta alla ricerca di alimenti, una buona programmazione per il controllo delle colonie può essere basata sull’impiego di esche alimentari insetticide.

Le sostanze attive impiegate devono avere un effetto ritardato, in modo da permettere che avvenga la trofallassi, ovvero la distribuzione del nutrimento tra i vari individui della colonia.

 

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