Tra storia e leggende associate ai ratti : i Vicentini magnagati

341* 05 aprile 2021

Nell’articolo precedente è stato detto di come Venezia, sin dai tempi della Serenissima, si difendeva dai ratti utilizzando i gatti.

Ma questi felini sono spesso associati all’altra città veneta che è Vicenza.

Si parla di vicentini… magnagati, una storia tra verità e leggenda.

In realtà, le ipotesi sono quantomeno tre e provengono da autori del posto o da opere vicentine tramandate dalla tradizione orale.

Ma le prove storiche ufficiali, o quantomeno convincenti del tutto, non esistono.

Prove tangibili, infatti, di invasioni di roditori a Vicenza (e probabilmente anche a Venezia) con conseguente ricorso ai gatti per eliminare l’infestazione, non ce ne sono.

Così come che prove certe non esistono nemmeno a conferma della carestia durante i moti risorgimentali anti-austriaci del 1848.

Situazione, questa, che avrebbe spinto i vicentini disperati ad avvalersi del gatto come nutrimento.

Una credenza popolare narra che agli inizi del Settecento, Vicenza sarebbe stata presa di mira da una grave infestazione di ratti.

La soluzione fu quindi vista dai cittadini mandando via acqua alcune barche a Venezia, con l’obiettivo di recuperare in prestito dai veneziani quantità di gatti da utilizzare nella lotta contro i roditori.

Una tesi sostiene che i veneziani, oltre agli animali richiesti dai vicentini, offrirono a questi ultimi anche un pranzo di ringraziamento, per essere stati liberati da tante bestie avide.

Ma confessando solo alla fine che non era stata offerta in tavola carne di lepre, bensì di… gatto.

Un altro racconto dice, invece, che i gatti furono prestati dalla città lagunare, sempre per risolvere il problema topi, ma che non furono poi ridati indietro dai vicentini che invece li mangiarono.

 

Vuoi saperne di più? Scrivici senza impegno!

 

    )

     

     

     

     

     

    Torna in alto