Scarafaggi morti ed escrementi di topo in cucina: chiuso il kebab

476* 23 agosto 2021

(Articolo tratto da arena.it)

Il kebab «Strada Grill» di via XX Aprile a Cerea chiuso dalla polizia locale per gravi carenze igienico sanitarie della cucina.

Scarafaggi morti sulle mensole della cucina, escrementi di topo a terra, sporcizia in ogni angolo e alimenti in putrefazione nel frigorifero.

Non si tratta di «Cucine da incubo», il format televisivo statunitense che in Italia vede entrare lo chef stellato Antonino Cannavacciuolo nelle peggiori cucine italiane nel tentativo di riorganizzarle e farle rifiorire.

Il locale è finito ancora una volta nei guai, dopo la sospensione della licenza, imposta nel 2018 al titolare dal Comune di Cerea a seguito di ripetuti episodi di violenza tra gli avventori culminati anche in un accoltellamento, stavolta la chiusura è legata a motivi igienico-sanitari.

Con un’ordinanza firmata questa settimana, il sindaco Marco Franzoni, ha «sospeso con decorrenza immediata la licenza dell’attività di cibo etnico e obbligato il ripristino, entro 30 giorni dalla notifica dell’atto, delle condizioni igienico-sanitarie previste dalle normative Haccp».

A far scattare il procedimento sono state le segnalazioni degli inquilini del palazzo in cui si trova l’attività a due passi dal municipio.

Gli odori sgradevoli provenienti dal locale hanno indotto infatti i condomini ad informare l’amministratore del palazzo, che a sua volta ha protocollato una richiesta di verifiche in municipio.

Nei giorni 26 e 27 luglio, la polizia locale di Cerea ha compiuto, pertanto, un’ispezione all’interno dell’esercizio riscontrando carenze igienico-sanitarie e strutturali.

«In cucina, il pavimento e le mensole si presentano particolarmente sporche di polvere e unto, con presenza di numerosi scarafaggi, blatte morte e qualche escremento di topo», scrivono i vigili nella loro relazione.

Basterebbe questo per prendere provvedimenti nei confronti dell’attività. Ma il quadro che si è presentato agli agenti è ancora più disgustoso.

«Gli alimenti», prosegue la nota, «erano conservati in un vecchio frigorifero arrugginito contenente confezioni di formaggi aperte, verdure e pesce accatastati assieme e un forte odore di alimenti in putrefazione».

Inoltre, «sulle mensole c’erano prodotti per la pulizia, come la candeggina, e un barattolo di vernice accanto agli alimenti usati per preparare il cibo, mentre affettatrice, impastatrice e frigoriferi erano unti e ricoperti da residui alimentari».

E al pari della cucina, anche il magazzino è risultato in pessime condizioni «con grossi quantitativi di sacchi contenenti rifiuti non differenziati».

Infine, il bagno al primo piano «si presentava in stato igienico-sanitarie precario».

In base alla segnalazione, il dipartimento di Prevenzione – Servizio igiene alimenti e nutrizione dellUlss 9 ha proposto la sospensione dell’attività fino al completo ripristino delle condizioni di salubrità.

Dal Comune hanno concesso tre giorni ai gestori per adempiere alle richieste, ma il nuovo sopralluogo eseguito il 12 agosto dai vigili assieme agli operatori dell’Ulss 9 ha evidenziato che le cose erano rimaste invariate.

Da qui è scaturita l’ordinanza sindacale.

Quindi, la polizia locale ha provveduto all’immediata chiusura del kebab e redatto un verbale a carico del rappresentante legale della società per violazione dell’articolo 650 del codice penale.

«Abbiamo accolto le giuste lamentele di chi vive nello stesso condominio che ospita il kebab», afferma il sindaco Franzoni, «è importante che al più presto i gestori provvedano a sanare la situazione».

 

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