63* 25 marzo 2020
I pipistrelli (chirotteri) sono gli unici mammiferi in grado di volare.
Da sempre incutono timore e sono protagonisti di superstizioni e credenze popolari, ma non si nutrono di sangue umano, non si impigliano nei capelli e il loro arrivo non è simbolo di disgrazie.
Il loro corpo è generalmente ricoperto di una fitta pelliccia e le proporzioni alari variano notevolmente tra le tantissime specie. Possono essere lunghe e strette nei pipistrelli che hanno bisogno di grande autonomia. Oppure corte e larghe in quelle specie che devono effettuare manovre veloci e con improvvisi cambi di direzione.
Questi animali si rifugiano all’interno di grotte, fessure rocciose, fitta vegetazione, cavità negli alberi, negli edifici e in luoghi più esposti come grandi alberi spogliati del fogliame. Questi rifugi possono cambiare durante i periodi invernali da quelli dei mesi più caldi. Solitamente formano grandi colonie, ma molte specie possono vivere solitarie o in piccoli gruppi. Uno dei vantaggi nel vivere in gruppo è quello di poter conservare il più a lungo possibile il calore corporeo.
Quando riposano, i pipistrelli assumono la caratteristica posizione a testa in giù che facilita notevolmente la fase iniziale del volo, poiché permette di lanciarsi, dispiegare le ali e prendere velocità facilmente.
Per orientarsi e approvvigionarsi il cibo la maggior parte dei pipistrelli viventi utilizza l’ecolocalizzazione. Oltre all’emissione di questi segnali ad alta frequenza vengono emessi anche suoni per esprimere emozioni o per comunicare.
Determinare i metodi di navigazione dei pipistrelli è dovuto allo sviluppo tecnologico e la possibilità di individuare gli ultrasuoni che hanno permesso di captare fasci di suoni ad alta frequenza emessi per orientarsi e catturare le prede.
Il primo modo usato sono gli ultrasuoni che vengono generati attraverso la laringe. Una volta colpito il bersaglio l’eco di ritorno viene catturato dal padiglione auricolare ed elaborato successivamente all’interno dell’orecchio dove risiedono un gruppo di neuroni sintonizzati su una strettissima banda di alte frequenze. Tale modo è utilizzato da forme che cacciano in spazi aperti e quindi possono individuare bersagli anche a notevole distanza
Il secondo modo è composto da lunghi impulsi a banda stretta e ciclo di lavoro alto separati da intervalli molto più corti, in maniera tale che il suono emesso si sovrappone con l’eco di ritorno. Questa modalità è utilizzata prevalentemente dai pistrelli della fitta vegetazione dove è necessario orientarsi abilmente tra ostacoli molto vicini tra loro.
La maggior parte dei chirotteri si nutre sostanzialmente di insetti, catturati durante il volo.
Ci sono anche pipistrelli nelle zone tropicali che si nutrono solo di frutta e di vegetali, producendo gravissimi danni alle coltivazioni, altri di pollini e nettare.p
I pipistrelli vampiri, invece, si nutrono del sangue di piccoli animali come gli uccelli o bestiame, incidendo la pelle con gli incisivi affilatissimi, dei quali sono muniti.
Questa pratica veicolare gravi malattie virali da parte delle vittime, come la rabbia, oppure a gravi infezioni della ferita stessa.
Una specie carnivora si ciba di piccoli mammiferi, incluse altre specie di pipistrelli, di uccelli, lucertole e rane.
Quella dei pipistrelli piscivori, invece, cattura pesci sott’acqua o sulla sua superficie. Lo fa utilizzando i possenti artigli ad uncino all’estremità delle dita delle zampe inferiori.
La maggior parte delle femmine di pipistrello partoriscono un solo piccolo all’anno.
La durata della loro vita può arrivare a 17 anni e più.
La loro diffusione è mondiale, con esclusione soltanto delle regioni polari e circumpolari e di alcune isole oceaniche remote.
La particolarità di aggregarsi in colonie numerose ha frequentemente sviluppato gravi epidemie all’interno di popolazioni, con grave rischio di estinzione in diverse specie.
Molte specie sono lucifughe e soffrono dell’inquinamento luminoso che può provocare l’abbandono dei siti di rifugio ed alterazioni della percezione dei ritmi giorno-notte.
Sono numerosi gli animali che cacciano pipistrelli: serpenti, rapaci notturni, uccelli da preda, alcuni passeriformi, piccoli carnivori come le genette, i gatti domestici e non ultimo l’uomo. Anche alcune specie stesse di pipistrelli sono in grado di cacciare altri pipistrelli.
Nella catena alimentare hanno un determinante ruolo nell’equilibrare le popolazioni di insetti anche dannosi per l’uomo.
Tuttavia un ruolo molto importante, in particolare nelle zone tropicali, è quello dell’impollinazione di molte specie floreali.
Certe specie si sono rivelate veicoli di numerosi agenti patogeni sia per l’uomo che per gli animali domestici: virus della rabbia tramite morsi o lesioni. Ricercatori hanno isolato il virus Ebola in almeno tre specie africane. Gli animali infettati risultavano portatori sani, privi di qualsiasi sintomo.
Sono stati condotti vari studi sul sistema immunitario di questi animali, portatori sani di terribili patologie, ma non è ancora chiaro che cosa causi la loro immunità. Capirlo potrebbe aiutarci a contrastare tante malattie infettive.
Nonostante l’incredibile sistema immunitario, la loro più grave minaccia degli ultimi anni arriva da un fungo, lo Pseudogymnoascus destructans, che causa in quei piccoli mammiferi una gravissima malattia, detta sindrome del naso bianco a causa della crosta bianca che si forma sul naso, sulle ali e sulle orecchie degli esemplari infetti.
La loro presenza in natura è di grande importanza ed è giusto ospitarli in casa per diversi motivi: sono dei gran mangiatori di insetti, specialmente delle fastidiosissime zanzare (non quelle tigre, che sono attive di giorno). I loro escrementi sono ricchi di sostanze nutritive quali fosforo, potassio e azoto e hanno quindi un enorme potere fertilizzante.
Il disinfestatore può far ben poco per quei clienti che invece non vogliono averli nelle vicinanze. Da caso a caso si possono però intraprendere alcune azioni strutturali.
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