Punture di insetti o acari: come riconoscerle

120* 30 maggio 2020

Questo articolo, compresa la foto, non vuole arrogarsi del ruolo che ha la medicina. Prendendo spunti dall’esperienza e dalle indicazioni trovate su questo argomento, vuole dare semplici informazioni. Per questo motivo, non si deve assolutamente escludere la competenza clinica degli specialisti medici, infettivologi, dermatologi, ecc.

È stato pensiero comune che il mondo scientifico ci avrebbe liberato dalla paura delle infezioni, ma tali previsioni si sono rivelate parzialmente errate.
Oltre alle malattie infettive più note sono state individuate molte altre malattie infettive emergenti causate da punture di insetti, responsabili ogni anno nel mondo più di un milione di decessi.

L’estate è il periodo in cui è più probabile incappare in punture di insetti e morsi di animali. La prima cosa da fare, sostengono gli esperti, è quella di mantenere la calma. L’agitazione, infatti, accelera il battito cardiaco contribuendo ad una dispersione più veloce del veleno dell’animale in questione.

Il medico deve essere immediatamente contattato nel caso in cui vi siano manifestazioni respiratorie o calo pressorio. I rischi più seri possono essere eruzioni cutanee, reazioni allergiche, e manifestazioni neurologiche come meningoencefaliti.

Nei post precedenti si è quasi sempre parlato di malattie delle quali gli insetti o gli acari presi in considerazione sono potenzialmente portatori.
In questo articolo ci soffermeremo, invece, ad indicare il tipo di puntura che l’insetto provoca.

Alcuni insetti pungono per nutrirsi, gli ematofagi, quelli che si nutrono di sangue, come zanzare, dei tafani, pappataci o pulci, ecc. Altri pungono per difendersi da un nostro attacco, come nel caso di api, vespe, calabroni, scorpioni o formiche, generando una puntura decisamente più dolorosa.

Il contatto iniziale, quindi, può essere anche doloroso e potrebbe essere seguito da una lieve reazione allergica, mentre la maggior parte dei morsi e punture non causano nient’altro che un lieve disagio.

1.La puntura delle zanzare da un’infiammazione di natura allergica della cute, che presenta ponfi dolorosi e pruriginosi. L’intensità del processo è legato alla sensibilità individuale.
Si trasforma subito in un pomfo arrossato. Si distingue per il prurito che provoca, che a volte può risvegliarsi anche dopo giorni.

2.Le punture, o morsi, dei ragni nella maggior parte dei casi sono innocui. Molto raramente esistono evenienze in cui il morso comporta ferite necrotiche e tossicità sistemica.

3.Le punture delle cimici da letto sono punture molto fastidiose, sebbene in pochi giorni spariscono. Chi soffre di allergia alla saliva delle cimici, può sviluppare bolle e lesioni difficili da guarire. Le punture sono in più punti diversi provocando piccole macchie rosse e prurito, che possono anche comparire dopo qualche giorno. I pomfi, inoltre, non compaiono quasi mai da soli, ma a gruppi.

4.La puntura di scorpione (in Italia è innocua) può essere particolarmente dolorosa. Oltre a dare prurito, gonfiore e un possibile aumento della temperatura cutanea, provica intorpidimento o formicolio della parte colpita.

5.La puntura delle pulci di cani o gatti, in generale, genera una piccola lesione, una lieve irritazione cutanea con segni rossi e prurignosi (soprattutto nelle gambe fino all’altezza del ginocchio). Spesso la puntura oltre all’azione meccanica, determina iniezione di saliva che contiene sostanze anticoagulanti, che determinano irritazione e sensibilizzazione. Se le pulci colpiscono delle persone particolarmente sensibili, si può avere una orticaria papulosa, con una serie di rigonfiamenti pruriginosi.

6.Le punture, le formiche le fanno iniettando del veleno per difendersi. Questo provoca prurito, gonfiore e arrossamento. La puntura ha l’aspetto di una piccola piaga rossa, cui segue una vescica trasparente. Il liquido che si forma nella vescica può diventare torbido e la parte colpita comincia a dar prurito, a gonfiarsi e a dolere.

7.La puntura di zecca ha la caratteristica per cui l’acaro stesso si inserisce sottopelle.
Provoca gonfiore ed eruzioni cutanee.
La prima cosa da fare è procedere con la sua rimozione attraverso una procedura ben precisa: afferrare la zecca con una pinzetta dalle punte sottili, eseguire il movimento volto ad estrarre il parassita continuo e rotatorio e poi disinfettare.

8.Le punture di api, vespe e calabroni (è utile comunque identificare, se possibile, l’insetto responsabile) possono originare reazioni allergiche. Nella persona colpita la zona interessata diventa rossa, gonfia, dolente (il dolore si sente in genere anche al momento della puntura stessa) o pruriginosa in uno spazio di circa 2 o 3 centimetri. Quando si superano i 10 centrimetri si è in presenza di una lieve reazione allergica.

9.La puntura di pappataci in genere provoca semplicemente prurito e fastidio, un po’ più elevati rispetto alla puntura della comune zanzara.

10.La puntura dei tafani femmine, rispetto a quella dell’ape, è più fastidiosa e dolorosa. La lesione provocata dal morso è più profonda. La zona interessata si infiamma e provoca prurito.

 

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