Punture di insetti: tra rischi e sollievo

448* 22 luglio 2021

Difendersi dalle punture di insetti è un’azione consueta nel periodo di caldo.

Se è una zanzara a pungerci, il danno si “limita” ad un po’ di prurito. Al di là delle conseguenze sanitarie, remote ma possibili.

Se, invece, si ha a che fare con pungiglioni di certi tipi di insetti, è necessario intervenire velocemente e possibilmente ricorrere alle cure del medico.

Nei casi più sfortunati, a seconda del tipo di insetto e dal grado di sensibilità al veleno, è fondamentale ricorrere al pronto soccorso più comodo.

La maggior parte degli insetti presenti in Italia è innocua.

La loro puntura può provocare limitati rigonfiamenti, rossori, pruriti e fastidi che scompaiono in breve tempo.

In caso di allergia al veleno iniettato, le sensazioni si fanno più importanti: i gonfiori e gli arrossamenti possono essere più marcati, il malessere fisico generale si fa più fastidioso.

Nei casi più gravi può giungere lo shock anafilattico. E sono proprio questi i casi che si rende necessario ed utile il soccorso di un medico.

Per gli episodi più frequenti, i sollievi dai fastidi seppur temporanei, possono essere ottenuti in modo relativamente semplice.

Per le punture di zanzare, non ci sono grandi rimedi, ma un pò di “conforto” può essere dato con lo sciacquare la parte colpita con acqua fredda ed eventualmente applicando un po’ di ghiaccio e/o una crema lenitiva.

Per quanto riguarda i vespidi,  solitamente questi mordono per difendersi.

L’Istituto Superiore di Sanità, in caso di puntura, detta delle linee guida su come fare.

In primo luogo rimuovere il pungiglione.

Sul morso è utile poi applicare ghiaccio per alleviare il gonfiore. Possibilmente si dovrebbe resistere al prurito e non grattare la ferita per prevenire le infezioni.

Recarsi in farmacia per richiedere un prodotto adatto a diminuire il dolore e il gonfiore. I sintomi, nella maggior parte delle volte, scompaiono in un paio pochi giorni.

I pappataci sono moscerini di piccole dimensioni (ne abbiamo parlato nell’articolo n° 81): le femmine si nutrono di sangue per nutrire le uova. I maschi si nutrono di sostanze zuccherine e sono quindi innocu per le persone.

Solitamente non ci si accorge della puntura se non successivamente, ossia quando compaiono i piccoli ponfi pruriginosi su gambe e piedi, ma anche su mani, braccia, collo e schiena.

In questi casi, ci si comporta come per le punture di zanzara.

I tafani, o mosca cavallina (ne abbiamo parlato nell’articolo n° 82), pungono perché si nutrono di sangue. La loro puntura è dolorosa perché, in pratica, “mordono” la vittima con le loro fauci.Inoltre, se con il primo morso non hanno preso una quantità di sangue sufficiente a completare il pasto, possono inseguire la loro vittima per morderla nuovamente e questo li rende particolarmente aggressivi.La puntura non è pericolosa, se non per il rischio di sviluppare infezioni: anche in questo caso è bene rivolgersi al farmacista.

Le zecche sono pericolose perché il loro morso può trasmettere malattie.

Dopo un’escursione in una zona potenzialmente frequentata da zecche è opportuno esaminare con attenzione tutto il corpo per scoprire subito la presenza di eventuali attacchi.

In caso di morso occorre estrarre la zecca afferrandola il più vicino possibile alla cute e sfilarla accertandosi di aver rimosso per intero la testa.

È opportuno rivolgersi al medico in caso di arrossamenti pronunciati e malesseri.

Nei casi più sfortunati, nei quali occorre ricevere aiuto con tempestività, l’Istituto Superiore di Sanità invita a recarsi al Pronto Soccorso o chiamare il 118 in questi casi: difficoltà di respirazione; gonfiore sul viso, in bocca o in gola; nausea e vomito; tachicardia (battito cardiaco accelerato); difficoltà a deglutire; capogiri e debolezza generale, svenimento.

La migliore difesa dai morsi di insetto è, naturalmente, evitare di farsi pungere.

Oltre a utilizzare zanzariere e i  repellenti per gli ambienti e da spalmare sul corpo, è da evitare di utilizzare profumi i quali possono attirare gli insetti; utilizziamo camicie con le maniche lunghe e indumenti “coprenti” in caso di escursioni, teniamo alimenti e bevande zuccherine ben coperti e al riparo.

 

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