Scoperta: l’odore del pollo è un repellente contro le zanzare anofele

211* 29 ottobre 2020

Le zanzare del genere anopheles sono uno dei principali vettori di contagio di malattie come la malaria.

In Italia sono tra le 60 specie di zanzare molto diffuse al nord nonostante le periodiche campagne di disinfestazione.

Nel 1970 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’Italia ufficialmente libera dalla malaria. Tuttavia, da allora, vi sono stati diversi casi di questa malattia “importati” dall’estero.
Dalla metà degli anni ’90, invece, l’aumento è legato solo ai casi tra gli immigrati, mentre quelli relativi ai cittadini italiani sono andati progressivamente diminuendosi.

La lotta all’Anopheles, e di conseguenza alla malaria, è stata condotta principalmente tramite l’uso di insetticidi, DDT, i quali hanno permesso l’eliminazione completa della malaria dai paesi del primo mondo. Il rovescio della medaglia si ebbe quando, con l’uso massiccio del DDT, le zanzare hanno sviluppato una resistenza a quest’ultimo poi bandito, creando la necessità di trovare nuovi insetticidi sempre più efficaci e promuovendo anche la lotta biologica all’insetto. L’uso indiscriminato di insetticidi inoltre ha avuto la triste conseguenza di inquinare.
Sia il vettore (la zanzara) sia il parassita non sono infatti immutabili nel tempo. Anzi, si modificano ed i cambiamenti sono dovuti anche dai tentativi di combatterli, come accade per esempio alle zanzare che diventano resistenti appunto agli insetticidi.

Ridurre la presenza di questo insetto è difficile, e per questo si cerca anche di ridurre le interazioni delle zanzare con l’uomo cioè, in altre parole, le punture.

Alcuni studi hanno cercato di analizzare quali siano i “pasti” preferiti da questo tipo di zanzare, e cioè da quali animali preferiscano succhiare il sangue, ed in generale capirne così il comportamento e quindi cercare altri modi in cui “intercettare” il veicolo della malattia.

Ciò che è emerso è molto curioso: i risultati dimostrano che, in ambienti chiusi, le anopheles arabiensis preferiscono l’uomo, mentre all’aperto si “nutrono” di bovini ed equini. Ma il fatto più interessante e rilevante è dato dal tipo di animali di cui non sono attratte: polli e galline.

E ciò è dovuto dall’odore di questi ruspanti.
Confermato dalla prova effettuata mediante la collocazione di trappole: quelle posizionate vicino ai polli in gabbia hanno rilevato meno catture di altre più distanti.

Gli studiosi hanno quindi la speranza di riuscire a mettere a punto un nuovo composto estratto da alcune molecole presenti solo nelle penne dei polli che possa efficacemente tenere lontane le zanzare, fungendo da repellente, prevenendo quindi il contagio della malaria.

Nel controllo delle zanzare, comunque, si insiste sull’importanza delle azioni che portano l’eliminazione o inattivazione dei luoghi di deposizione delle uova.
Le disinfestazioni adulticide ed antilarvali sono decisive solo in certi contesti.

 

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