Disinfestare le zecche di animali dalle abitazioni

46* 07 marzo 2020

Le famiglie di zecche fanno parte degli Ixodida un sottordine di acari che comprende le principali Ixodidae (zecche dure), Argasidae (zecche molli) e Nuttalliella namaqua.

Sono ectoparassiti ematofagi di parecchi animali ed anche dell’uomo, da cui traggono pasti di sangue. Possono essere pericolosi agenti di trasmissione di varie malattie infettive.

Le specie più conosciute sono la zecca del bosco (Ixodes ricinus) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus). Queste sono lunghe più o meno 1–2 mm negli stadi giovanili, ed arrivano ad 1 cm nello stadio adulto.

Le zecche dure possono trasmettere la malattia di Lyme, l’encefalite trasmessa da zecche, la febbre, la febbre bottonosa, la erlichiosi, la Cytauxzoonosi.

La disinfestazione su bestiame e animali domestici avviene usando prodotti insetticidi veterinari. La disinfestazione ambientale avviene mediante trattamenti di irrorazione o atomizzazione tenendo presenti fattori importanti quali habitat, periodi di attività, gli ospiti attaccati, il ciclo di sviluppo.
Habitat, periodi di attività e riposo, ospiti preferenziali, ciclo di sviluppo.

Le zecche dure hanno il rostro facilmente visibile in quanto molto sporgente, adattandosi perfettamente alla penetrazione del tessuto cutaneo al fine di compiere pasti di lunga durata.
Compiono tre pasti totali durante la loro vita. Due in prossimità del passaggio dalla prima fase evolutiva alla successiva. Il terzo prima di deporre le uova. Queste possono arrivare ad essere deposte fino a qualche migliaia da una sola femmina.

Le Argasidae, o zecche molli, sono così denominate per il motivo che non hanno lo scudo chitinoso dorsale. Il corpo ha margini arrotondati ed il rostro non è ben visibile. Questi acari attaccano solitamente uccelli, selvatici e domestici, pipistrelli…
Effettuano più pasti di sangue rispetto alle zecche dure ed in modo più rapido.
La ovideposizione non supera le 200 unità.

Sono vettori di patologie come meno rilevanti dal punto di vista epidemiologico rispetto a quelle provocate dalle zecche dure. In ogni caso il rischio, per i soggetti predisposti, è anche quello dello shock anafilattico.

Molto frequentemente la zecca che parassita il piccione infesta sottotetti, davanzali, stabili abbandonati, soffitte, ecc. dove appunto hanno i nidi i volatili. Possono poi spostarsi, in caso di abbondanti infestazioni, all’interno delle abitazioni tramite le finestre. Ma aumenti di infestazioni interne si sono notate anche quando i piccioni sono stati allontanati con mezzi di dissuazione: le zecche, non avendo il loro bersaglio preferito entrano negli ambienti frequentati dall’uomo.

La disinfestazione all’interno delle case ed appartamenti ha ovviamente più risultato qualora i volatili, le vere fonti che veicolano il parassita, vengano allontanati definitivamente dai tetti, davanzali, ecc.

 

 

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