Lo studio con topi ed insetti sugli effetti delle radiazioni cosmiche e della microgravità

1371* 04 ottobre 2025

La capsula spaziale russa Bion-M2, lanciata da Roscosmos, è tornata dopo circa un mese in orbita con topi geneticamente modificati, moscerini della frutta, piante e microrganismi per studiare gli effetti delle radiazioni cosmiche e della microgravità.

Lo scopo principale è comprendere come le radiazioni ionizzanti, molto più intense rispetto a quelle a cui siamo esposti sulla Terra, causino danni cellulari e genetici, con conseguenze come infiammazioni croniche, malattie cardiovascolari, problemi cognitivi e tumori.

Particolarmente rilevante è lo studio del gene NRF2. Questo regola la risposta antiossidante delle cellule, attivando meccanismi di difesa contro i danni da radiazioni, per valutare se possa fungere da protezione naturale.

Gli studiosi vogliono identificare farmaci radioprotettivi e selezionare astronauti geneticamente più resistenti alle radiazioni.

Oltre a ciò, si stanno considerando strategie ispirate al letargo di alcuni animali, che mostra una particolare capacità di riparare i danni da radiazioni.

La missione ha anche evidenziato i limiti degli scudi fisici contro le radiazioni nello spazio, per cui si rendono necessarie contromisure biologiche.

I dati ottenuti dalla missione aiuteranno a definire limiti di sicurezza per le future missioni lunari e su Marte, con un prossimo lancio ipotizzato nel 2030 a un’orbita più alta, per studiare situazioni ancora più estreme.

 

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