Certificazione GMP Plus e la disinfestazione

691* 13 luglio 2022

Nell’articolo n° 508 abbiano parlato di “Good Manufactoring Practices”.

Oggi, più di 80mila aziende in più di 15 paesi in tutto il mondo hanno il certificato GMP Plus Certification System.

Un’ampia varietà di aziende riceve questo documento. Tra queste, ci sono aziende che coltivano prodotti, commerciano, trasportano, producono materie prime per mangimi, producono additivi, producono mangimi misti e molte altre attività in questo campo.

Ci sono circa 30 aziende nel nostro paese che hanno il certificato del sistema di certificazione GMP plus.

Come in tutti i settori, anche in quello specifico della produzione dei mangimi, sicurezza e qualità sono due aspetti fondamentali ed imprescindibili e perderne il controllo può avere conseguenze molto gravi lungo tutta la filiera.

Per questo motivo è di estrema importanza che le aziende del comparto adottino un approccio sistematico che permetta al tempo stesso la riduzione dei rischi ed il miglioramento della qualità.

Per tal motivo un’ottima soluzione per raggiungere questi obiettivi è quella di adottare lo schema.

L’intero standard di certificazione si basa su principi ampiamente riconosciuti in ambito HACCP – Hazard Analysis Critical Control Point (in cui rientrano le operazioni di monitoraggio dei parassiti, disinfestazioni e derattizzazioni, i protocolli per la salvaguardia dell’igiene degli alimenti, il pest proofing, ecc.) e si distingue in più categorie a seconda della tipologia di attività dell’organizzazione richiedente e del suo ruolo nella catena di fornitura.

Tra le categorie più importanti e maggiormente collegate al settore estrattivo è bene segnalare:
• GMP+ B1, specifico per la produzione di mangimi composti, ma che può essere applicato anche per la produzione di materie prime e per il trasporto;
• GMP+ B2 che può essere utilizzato per la produzione di materie prime per mangimi e additivi per mangimi;
• GMP+ B3 che è specifico per la commercializzazione e il trasporto.

Purtroppo l’approccio di filiera, concetto fondante di GMP + FSA (Feed Safety Assurance), è stato spesso causa di problemi per l’approvvigionamento delle materie prime soprattutto in quei paesi in cui il numero dei partecipanti alla certificazione era ancora relativamente basso: le aziende certificate, infatti, non riuscivano a trovare un numero sufficiente di fornitori di materia prima, anch’essi certificati, che potesse garantirgli i quantitativi necessari per le loro produzioni.

Tuttavia, grazie alle iniziative adottate in concerto dalle imprese nazionali di mangimi e dagli organismi di certificazione, è stata formulata l’aggiunta del cosiddetto GMP + BCN-IT Country Note Italy che di fatto rappresenta un’opportunità per tutte le imprese italiane del settore non ancora certificate, in quanto permette di fatto di potersi certificare GMP+ anche nel caso in cui alcuni fornitori di materia prima (o addirittura tutti) non lo siano.

Al momento il Country Note Italy, è provvisorio.

Principalmente, come riportato su “All About Feed”, questo documento si pone l’obiettivo di gestire le questioni relative a:
• protocolli per consentire l’approvvigionamento di materie prime per mangimi non assicurati;
• requisiti per combinare la produzione GMP + con mangimi non assicurati presenti nello stesso stabilimento di produzione;
• condizioni particolari che consentono alle aziende di trasporto di eseguire protocolli di gatekeeper, previa approvazione del produttore o del commerciante;
• condizioni di etichettatura per prodotti Country Note Italy e prodotti non assicurati.

 

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