La cimice del letto, come eliminarla

31* 07 febbraio 2020

La cimice del letto (Cimex lectularius Latreille) fa parte della famiglia Cimicidae. È un insetto ectoparassita ematofago obbligato, ossia che per completare il proprio sviluppo e il ciclo riproduttivo, necessitano di pasti di sangue dell’uomo e di altri animali.

La cimice dei letti è stato uno dei più diffusi insetti per poi scomparire forse per l’uso del DDT. Dagli inizi degli anni ’90, è ricomparsa in molti Paesi diffondendosi un pò in tutti i continenti. Più cause hanno contribuito la propagazione, come ad esempio la globalizzazione, l’aumento dei viaggi nel mondo ed anche una resistenza biologica che questo insetto ha sviluppato nei confronti di varie categorie di biocidi (insetticidi).

La sua attività ematofaga produce nell’uomo lesioni molto pruriginose causate da una reazione iperimmune nei confronti di alcune sostanze contenute nella saliva e secrete durante il pasto di sangue

La cimice asiatica adulta è di colore rosso-brunastro, ha una lunghezza di circa 6 mm e la sua forma è schiacciata dorso-ventralmente. Questo le permette di infilarsi in ogni più piccola fessura. La sua testa è dotata di due occhi composti, un paio di antenne dotate di recettori sensibili al calore ed all’anidride carbonica. L’apparato boccale è di tipo pungente succhiante. Il suo rostro (“becco”) è allungato ed in grado di penetrare la cute dell’ospite per aspirare il sangue durante il pasto di sangue. Le forme giovanili immature, chiamate neanidi o ninfe, si riconoscono dagli adulti per le ridotte dimensioni.

La cimice dei letti ha abitudini notturne. Durante il giorno si nasconde dalla luce del sole in fessure di ogni tipo, formando gruppi di decine, centinaia o migliaia di individui. I siti di annidamento, sono normalmente situati vicino ai luoghi dove sosta l’uomo nelle ore notturne, quindi non distante da letti o divani. L’unione degli individui in un focolaio è dovuto all’emissione di un “feromone di aggregazione”. Durante la notte questi insetti fuoriescono dai propri nascondigli per pungere l’uomo. Le cimici dei letti sono attive e vitali tra i 15 °C ed i 37 °C. A meno 15 °C e al di sopra dei 37 °C lo sviluppo s’interrompe.

Infestano molto spesso i materassi tra le cuciture, le gambe di appoggio e l’interno di eventuali rotelle di plastica dei letti, le doghe di legno. Nelle vicinanze dei letti possono essere infestati ogni fessura di pareti, comodini, comò, gli interruttori elettrici, le prese di corrente, le cornici, i quadri, le tendine, ecc.

Gli adulti possono sopravvivere senza prendere sangue, in assenza di un ospite di cui nutrirsi e relativamente alla temperatura ambientale fino ad un anno.
Le persone e gli oggetti (come borse, zaini, valigie, ecc.) fungono da veicoli delle cimici adulte ed anche delle uova. Non è raro che vengano trasportati in questo modo in quelle che sono le strutture dove c’è alta densità di passaggio di persone, come negli ostelli, appartamenti che accolgono ospiti provenienti da situazioni igienicamente precarie, alberghi ed hotel in città altamente turistiche come, nel Veneto, sono Venezia, Verona, Vicenza con i suoi comuni minori come Bassano del Grappa, Schio, Thiene, Asiago…

Il ciclo vitale prevede lo stadio di uovo, cinque stadi ninfali e l’adulto. Gli adulti vi aspetto vivono in temperatura ottimale di 30 °C. In queste condizioni, un intero ciclo uovo-adulto si compie in poco più di tre settimane. Una femmina adulta si accoppia dopo ogni pasto di sangue e, con temperature di 26 °C, comincia a deporre circa 2-3 uova al giorno dopo circa 3 giorni. Nel corso della propria vita può deporre circa 200-300 uova.

Le punture della cimice dei letti originano lesioni pruriginose di tipo strofuloide. Le lesioni conseguono dal trauma cutaneo associato alla puntura e da una reazione immunitaria di ipersensibilità che può essere immediato o ritardato. Le lesioni, che compaiono subito o dopo ore e che possono durare due settimane, sono localizzate in genere nelle regioni scoperte del corpo come gambe, braccia e viso e sono spesso distribuite in modo lineare.

Non è ancora accertata la portanza vettoriale della cimice dei letti nel trasmettere malattie infettive.

La disinfestazione professionale prevede l’utilizzo di prodotti insetticidi di lunga residualità. Staccare il letto dalle pareti e mettendo ai piedi dello stesso delle trappole particolari, permette di capire se la cimice venga dal battiscopa, fessure dei mobili vicini, ecc. o se sia nella struttura del letto tra le doghe od il materasso. Per “salvare” quest’ultimo è ideale rinchiuderlo in coprimaterasso antiacaro, in modo tale che le cimici che sono all’interno non hanno modo di uscire (quindi pungere) e quelle esterne non possano andare a farci ulteriori nidi rovinandolo.

 

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