Gli effetti delle microplastiche negli insetti

1410* 20 dicembre 2025

Uno studio dice che alcuni insetti nutriti con microplastiche mostrano effetti sorprendenti sulla crescita.

La ricerca, in sostanza, descrive esperimenti in cui larve o insetti vengono alimentati con mangimi contaminati da microplastiche per osservare come cambia il loro sviluppo fisico e fisiologico.

In certe condizioni, conseguentemente, presentano dimensioni corporee anomale o squilibrate, segno che le particelle interferiscono con la nutrizione e il metabolismo.

Le microplastiche possono accumularsi nell’apparato digerente, riducendo l’assorbimento corretto del cibo e provocando crescita alterata, danni interni e problemi riproduttivi.

Questi effetti non riguardano solo l’individuo ma possono influire sull’intera popolazione di insetti, modificando la loro sopravvivenza e il ruolo ecologico che svolgono nei vari habitat.

Poiché molti insetti sono prede per uccelli, piccoli mammiferi e rettili, la plastica ingerita può risalire la catena alimentare, contribuendo alla diffusione degli inquinanti in altri organismi.

Questo rende la contaminazione da microplastiche un problema sistemico: non colpisce soltanto gli ecosistemi acquatici, ma anche quelli terrestri, fino ad arrivare indirettamente all’uomo.

Il lavoro citato nella ricerca usa il caso limite di insetti con “dimensioni assurde” (come ha raggiunto il grillo) per sottolineare quanto la presenza di plastica possa stravolgere la biologia degli animali anche a basse dosi prolungate.

I risultati dello studio invitano, quindi, a ridurre l’uso e la dispersione di plastica nell’ambiente, mostrando come persino organismi piccoli e comuni possano diventare indicatori dei danni prodotti da questo inquinante.

 

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