Museo della radio a Porta Vescovo (Vr) in balia di roditori e volatili

479* 27 agosto 2021

(Articolo tratto da veronaprimaditutto.it)

La situazione è degenerata a tal punto che le colonie di roditori all’interno della Porta stanno distruggendo reperti di inestimabile valore.

Danno enorme all’interno dell’esposizione, quest’anno mai aperta al pubblico causa emergenza sanitaria e di sicurezza, del Museo della radio a Porta Vescovo.

Una situazione allarmante quella del Museo della radio a Porta Vescovo dove i roditori stanno rovinando i reperti di inestimabile valore.

E’ affranto Francesco Chiantera, proprietario e curatore dell’esposizione in Porta Vescovo, che ha provato a fare il possibile per rendere visitabile la Porta, ma in questo 2021 la situazione attuale è irreversibilmete compromessa. Chiantera ha spiegato:

“E’ dall’autunno scorso che tempestiamo con richieste di intervento le istituzioni, e purtroppo la situazione è degenerata a tal punto che le colonie di roditori all’interno della Porta stanno distruggendo reperti di inestimabile valore, non ultima la targa RAI di Castel San Pietro, donataci insieme al ripetitore nel 2006.

Chiantera ha sottolineato: “I roditori stanno distruggendo tutto, mangiano quadri esposti, cavi dei macchinari storici e defacano ovunque, è inammissibile e inconcepibile non intervenire a tutela di un monumento lasciato alla mercè del degrado più totale. I danni sono inestimabili, di immagine museale e di oggettistica, la cosa imperdonabile é che tutto questo si poteva evitare e invece a tutt’oggi, non si fà nulla per rimediare. Questi reperti storici non si comprano su Amazon una volta distrutti, rimangono tali e irrecuperabili”.

Chiantera ha poi specificato che: “Abbiamo proposto migliorie che se fossero state prese per tempo non si sarebbe mai arrivati a questo, i laterali della Porta sono discariche a ciel sereno, è normale che una volta sfondate le vetrate, con la frequentazione e il degrado esterno, sarebbero entrati topi e volatili, per non parlare dell’urina e feci umane ritrovate all’interno dai cancelli laterali.

Abbiamo investito denaro e tempo per amore del Monumento, Patrimonio Unesco per recuperarlo con la cultura, ma questo sembra non interessi, i danni ad oggi sono enormi, la mancata apertura nel 2021 ci stà procurando enormi danni all’immagine del Brand Museale, riceviamo giornalmente mail e chiamate per visitare l’esposizione, ma è improponibile, in mezzo a topi, feci e siringhe…”

 

 

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