LA DISINFESTAZIONE DA RATTO GRIGIO, NORVEGICO, PANTEGANA, SURMOLOTTO, DELLE CHIAVICHE O DELLE FOGNE

35* 18 febbraio 2020

Il ratto grigio, ratto norvegico, ratto delle chiaviche, ratto delle fogne, surmolotto o pantegana è un roditore della famiglia dei Muridi. È la specie presente praticamente in tutto il mondo.

Questo mammifero proviene quasi sicuramente dalla Cina settentrionale, dalla Mongolia e dalla Siberia sudorientale penetrato attraverso i commerci umani.

Si tratta di una specie che predilige ambienti ad antropizzazione forte e permanente. Colonizza le fognature, le discariche ed in generale le zone dove vi è una forte presenza di cibo collegata a scarsa igiene e possibilità di rifugio.

Questo ratto può arrivare ad una lunghezza di 40 cm, di cui poco meno della metà spettano alla coda ed un peso medio di 350 g. Alcuni esemplari di eccezionale grandezza raggiungono anche il kg. I maschi sono solitamente più grossi e robusti rispetto alle femmine.

Il suo pelo è corto ed ispido ed ha un colore che va dal grigio al bruno, con brizzolature nere o bianche sul dorso: verso il ventre, il colore tende a schiarire fino a sfumare addirittura nel bianco sul basso ventre.

Le zampe anteriori glabre e di colore grigio-rosato, sono più corte e meno forti rispetto a quelle posteriori, e vengono utilizzate per afferrare il cibo e portarlo alla bocca, nella quale trovano sede gli aguzzi incisivi. Le orecchie hanno forma triangolare e sono più piccole rispetto a quelle dei congeneri. La coda è di colore grigiastro, anch’essa glabra ma ricoperta di scaglie ed è piuttosto larga alla radice e si assottiglia man mano che si procede verso la parte finale.

Sono animali che si muovono particolarmente nella notte. Durante il giorno riposano in nidi posti in anfratti scavati con le zampe anteriori ed i denti e reso più comodo con un’imbottitura di erbe, carta, cartone, gomma, plastica ed altro materiale che trovano nel circondario. Vederne più di uno durante il giorno simboleggia un’infestazione considerevole.

Quando escono dalle proprie tane per procurarsi il cibo, escono dal loro territorio e sfruttano la loro memoria per arrivare alle sorgenti di cibo precedentemente trovate.

Il ratto grigio ha una numerosa discendenza. Nel gruppo la predominanza è dei maschi e tra loro sono subordinati l’uno all’altro in ordine di stazza. Comunicano fra loro principalmente mediante squittii che variano a seconda del sesso, dell’età e dello status dell’animale. Hanno un olfatto formidabile e sono in grado di percepire gli ultrasuoni. Hanno una vista abbastanza debole ma sono in grado di percepire colori ultravioletti.

Il ratto norvegico è onnivoro. Gli esemplari che vivono in aree urbane si nutrono prevalentemente di scarti, mangiando tutto ciò che di commestibile riescono a trovare.
I ratti che vivono in aree fluviali o vicine al mare possono anche cacciare il pesce od i molluschi catturandoli con le zampe anteriori. Quelli che vivono in aree povere di cibo di origine vegetale possono ripiegare sugli uccelli. Il fatto che delle determinate popolazioni pratichino da generazioni la stessa attività la dice lunga sul ruolo fondamentale che ha l’apprendimento dagli adulti da parte dei giovani in questa specie. I ratti possono inoltre uccidere tutta una serie di piccoli animali. In alcuni casi, gruppi di ratti grigi hanno addirittura aggredito dei bambini.

I ratti grigi possono riprodursi durante tutto l’arco dell’anno. Arrivano in media a dare sette nidiate per ciascuna femmina. Nelle aree montane, durante i mesi più freddi il ritmo riproduttivo viene rallentato. La femmina ha un estro che dura circa sei ore e durante il quale essa si accoppia promiscuamente coi maschi, arrivando a un totale di 500 rapporti sessuali.
La gestazione dura poco più di tre settimane. Il parto può vedere dai tre ai quindici cuccioli del peso di 6 g ciascuno. Da subito sono in grado di emettere ultrasuoni per chiamare la madre a stare attenta nel muoversi o a dar loro il latte. Neanche 24 ore dopo il parto la femmina è di nuovo pronta ad essere ingravidata. I cuccioli maschi divengono sessualmente maturi attorno ai tre mesi di vita, mentre le femmine dopo quattro.
In natura questo tipo di ratto può vivere fino ai due anni.
Sembra che nelle grandi città, come New York o Londra, vi siano più ratti che abitanti umani.

Molte sono le malattie, come specificato in altre occasioni, trasmesse dal roditore.
La febbre da morso provocata dal morso del ratto se risulta infetto da particolari germi che si trovano anche nelle sue feci.
Si manifesta con febbre, vomito, dolori muscolari e articolari.
La Leptospirosi è la patologia più frequente. Dipende dai batteri presenti nei reni dei ratti e che attraverso le urine si diffondono nell’ambiente. Questa infezione può avvenire mediante l’assunzione di acqua contaminata. Ma anche per casuale contatto con acque attraverso microlesioni di cute o mucose.
La Salmonellosi è invece una infezione trasmessa all’uomo mediante l’assunzione di cibi o acque contaminate dagli escrementi.
I ratti possono veicolare i germi anche con il pelo.
La malattia Rickettsiosi è invece trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zecche del cane che rappresentano veri serbatoi della malattia. Le zecche, a loro volta, possono trasmettere l’infezione ad altri animali come ratti e topi che a loro volta si trasformano in possibili vettori della malattia.
Altre malattie possono trasmettersi anche mediante inalazione di materiale infetto polverizzato (infezione per via respiratoria o congiuntivale).

La Peste causata dai roditori, invece, ha ormai solo valore storico sebbene tale malattia oggi è tutt’altro che debellata, essendo presente in Africa e Asis.
La peste bubbonica è un’altra malattia dove il batterio stanzia e si diffonde all’interno di popolazioni di topi e ratti.
La trasmissione della peste trai ratti avviene tramite la puntura delle pulci.
I ratti e i topi, come tutti i mammiferi, possono trasmettere il virus della rabbia, cosa questa piuttosto difficile ma comunque potenzialmente possibile.
La schistosomiasi è invece un’altra malattia trasmessa dal ratto che ogni anno infetta circa 40 milioni di persone.
Il tifo murino, altra malattia seppur rara, è causato dal batterio soprattutto in aree costiere e portuali nei paesi con clima caldo umido. È trasmesso mediante contaminazione delle ferite della cute e delle mucose con feci infette.
Malattia diffusa anche in Europa è la Tularemia, causata da un microrganismo gram-negativo altamente virulento in grado di vivere per molto tempo nelle carcasse di topi e ratti, nelle acque infette anche a basse temperature.
La trasmissione della malattia all’uomo avviene attraverso vari modi tra cui l’ingestione di acqua o cibi contaminati.
Si trasmette anche attraverso il contatto di carcasse di animali infetti.

La malattia Toxoplasmosi può essere trasmessa da uccelli, mammiferi come ratti e topi ma anche da numerosi animali domestici, non per ultimo il gatto. I roditori diffondono l’infezione ai gatti che rappresentano per quest’ultimi una preda favorita.
L‘infezione all’uomo avviene tramite il consumo di carne infetta degli animali domestici, se consumata cruda o poco cotta, oppure cibandosi di vegetali crudi contaminati da urine di topi o gatti.
Le sindromi di Hantavirus si presentano nell’uomo sotto forma di due diverse malattie, una a carico dei reni, l’altra a carico dei polmoni. Il contagio all’uomo avviene soprattutto per inalazione o mediante contatto o ingestione di urine ed escrementi.
La Borreliosi di Lyme è certamente la malattia più diffusa sul globo.
L’agente di questa grave malattie è la spirocheta Borrelia che si trova anche nei ratti con le zecche che sono ospitate.
Proevica dolori agli arti, eritemi multipli, meningiti, miocarditi, nei casi peggiori problemi cardiovascolari e disturbi al sistema nervoso periferico e centrale.

Al di là della frequenza o meno di queste malattie, Ongaro Disinfestazioni opera a scopo preventivo affinchè anche grossi danni non vengano arrecati all’ambiente. Azioni di pest proofing e specifici protocolli vengono adottati realtà per realtà.

 

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