1346* 17 agosto 2025
(Articolo tratto da OSD)
I tafani sono mosche volatrici dalla corporatura robusta (0,5-25 mm), generalmente di colore giallastro, grigio o bruno scuro, anche se in alcune specie la livrea comprende macchie oppure righe spesso colorate.
Anche gli occhi composti, molto caratteristici, sono grandi, spesso iridescenti e colorati, almeno nei generi più comuni in Italia.: Tabanus (bande orizzontali), Haematopota (linee a zig-zag), Chrysops (presenza di macchie). Tale colorazione però scompare poco dopo la morte dell’individuo.
Solo le femmine, dotate di un robusto apparato boccale di tipo incisore e succhiante, sono ematofaghe, mentre i maschi si nutrono di succhi zuccherini vegetali (nettare e polline).
Alcune parti boccali si sono evolute per incidere la pelle dei mammiferi (mandibole e mascelle), mentre altre strutture, come ad esempio il labbro inferiore (labium), porta all’estremità i labelli, due espansioni spugnose deputate ad assorbire il sangue che fuoriesce dalla ferita.
I Tafani sono insetti che attaccano i grandi Mammiferi erbivori, sia domestici che selvatici, ma in ambienti forestali o rurali, spesso in prossimità di mandrie al pascolo o allevamenti zootecnici, alcune specie possono occasionalmente essere attirate dagli esseri umani e attaccarli con dolorose punture. Queste producono reazioni cutanee la cui intensità dipende dalla sensibilità individuale alle sostanze contenute nella saliva che viene iniettata durante il pasto di sangue. Sono in grado di trasmettere diverse malattie agli animali per la presenza di microrganismi sulle parti boccali, le ghiandole salivari e i tarsi delle zampe, che trasferiscono all’ospite durante il pasto. E alcune zoonosi possono colpire accidentalmente l’uomo.
Alcune specie sono strettamente adattate ad aree con abbondante vegetazione, altre vivono in spazi aperti, in presenza di acqua oppure possono frequentare habitat differenti; pochi gruppi possono essere riscontrati in aree antropizzate.
Le attività di questi Ditteri, quali ad esempio l’accoppiamento e la ricerca dell’ospite, risultano fortemente influenzate dalle condizioni metereologiche, soprattutto dalla temperatura e dall’intensità luminosa. Infatti, durante le prime ore del mattino o al tramonto, le femmine appena sfarfallate penetrano gli sciami formati dai soli maschi, all’interno dei quali inizia l’accoppiamento che termina al suolo e sulla vegetazione.
Inoltre durante le calde giornate estive gli individui femminili vanno alla ricerca del pasto, in luoghi prospicenti a spazi aperti, presso i siti di abbeveraggio e di sosta del bestiame oppure lungo i loro camminamenti.
Le specie più grosse vi piombano direttamente, mentre quelle più piccole svolazzano prima di posarsi. Per la ricerca dell’ospite, il tafano è attratto sia dallo stimolo olfattivo (emissione di cairomoni e anidride carbonica), sia da quello visivo, che sembra prevalere quando l’animale è in movimento. Dopo alcuni giorni, le femmine depongono diverse centinaia di uova (fino a mille), in agglomerati caratteristici, facendoli aderire alle piante o alle rocce in prossimità dell’acqua.
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