Le formiche di fuoco in Italia

966* 13 settembre 2023

Notizia di questi giorni è l’arrivo in Italia della “formica di fuoco”.

Le informazioni derivano da uno studio pubblicato da Current Biology.

Le formiche aliene sono state avvistate a Siracusa e sono considerate tra i cinque animali più invasivi al mondo.

Sembrano provenire dall’America o dalla Cina, due Paesi dove l’insetto si è diffuso nell’ultimo secolo, oltre che essere radicata in Australia e Messico.

Questi insetti sono dotati di un pungiglione doloroso per gli esseri umani, che può, in certi casi, generare shock anafilattici.

Possono creare supercolonie di grandi dimensioni in cui comanda più di una regina.

Sono ” tristemente” famose per la loro capacità di infestare i dispositivi elettronici come tv e computer.

In realtà, la specie potrebbe essere presente già da anni, come dimostrano il tipo di punture subite dagli abitanti dell’area.

Il rischio è che questa specie di formiche si espanda in tutta Italia e in Europa entrando in competizione con le più deboli specie del posto, oltre che altri insetti.

Fondamentale è quindi contenere la proliferazione e la diffusione della specie.

Sapendo che si trova spesso in aree urbane o poco lontano, è opportuno identificare questo tipo di insetto a causa delle sue dolorose punture.

Della formica di fuoco ne avevamo parlato all’articolo n° 311.

Le specie di Solenopsis sono note con il nome comune di formiche di fuoco (fire ants) e sono di particolare interesse medico-sanitario in alcune aree del mondo.

Alcune specie creano comunicazioni con nidi di altre formiche attraverso gallerie che permettono loro di saccheggiarne le riserve di cibo.

La maggior parte delle specie sono onnivore e si nutrono principalmente di vegetali e semi; sono tuttavia anche dei predatori molto aggressivi, in grado di attaccare prede anche molto più grandi di loro quali cavallette, libellule e talora anche piccoli vertebrati.
Come datto, la puntura della formica di fuoco provoca un forte dolore.
Per circa 20 minuti  le vesciche formatisi molto spesso si ulcerano e tendono a sovrainfettarsi.

In alcuni soggetti, ipersensibili al veleno, possono aversi fenomeni di anafilassi che comprendono dolore toracico, nausea, sudorazione profusa, dispnea, edema della glottide il cui esito può anche essere fatale se non si interviene tempestivamente con cure appropriate.

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