Insetti che percepiscono il cambiamento meteo?

876* 14 aprile 2023

Gli animali sono molto meteoropatici.

Migliori di tutti, gli anfibi come le rane che gracidando avvisano ben tre giorni prima l’arrivo di un temporale.

Oppure i gatti che si strofinano continuamente il muso con la zampa, che sbadigliano ripetutamente, che cercano posticini caldi della casa.

Oppure il cane che percepisce l’arrivo di una perturbazione tramite il cambiamento di umidità ed elettricità nell’aria.

Si mette a scavare delle piccole buche e ci si rotola sopra per farsi passare il prurito provocata dall’elettricità dell’aria. Oppure si mette al riparo.

Oppure gli uccelli come passeri ed  piccioni che preferiscono appoggiarsi su uno stesso ramo al riparo nella pianta.

Altri che emettono una melodia più forte ed acuta.

Oppure i gabbiani che si adagiano sulla sabbia in spiaggia rimandando il volo.

O le rondini che volano a bassa quota rispetto altre volte.

Oppure le oche che si liscino le piume col becco prima dell’arrivo della pioggia.

Le galline ed i galli che sono più nervosi…

Le mucche che si leccano il muso continuamente, facendo tipici muggiti.

I maiali che si strofinano contro ai mur per eliminare il prurito dovuto all’aumento dell’elettricità dell’aria (come i cani).

Le pecore che belano  e si spostano freneticamente.

I conigli che si mettono al riparo in luoghi protetti.

Anche alcuni insetti possono aiutarci a capire il cambio del tempo.

Ad esempio le libellule, che vanno ad adagiarsi sul corso del fiume, o i moscerini che invece iniziano a volare molto bassi, radunandosi vicino alle zone umide ed ai corsi d’acqua.

E ancora le mosche, che diventano più insistenti con umani ed animali; le zanzare, che invece cercano un riparo, e le api che restano in prossimità delle loro arnie in quanto “solo luogo sicuro per loro”.

Gli insetti come i bruchi, le lumache ed i lombrichi, invece, usciranno dal terreno per trovare riparo tra le foglie delle piante.

Questo perché con le piogge il terreno rischierebbe di irrigarsi eccessivamente e , di conseguenza, aumenterebbe per loro il rischio di annegamento.

Al contrario le formiche, all’arrivo del brutto tempo, escono in massa dai formicai per cercare di metterli in sicurezza il più possibile.

 

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