Caffè scaduto tra topi e lucertole sequestrato dai Nas

1092* 05 maggio 2024

Bilancio importante nei controlli tenutesi nel mese di aprile dai Nas in una serie di aziende della filiera produttiva del caffè.

22 controlli tra Bologna, Forlì e Cesena in aziende di cui circa la metà con significative non conformità.

Attività sospese per 11 milioni di euro, 28.000 euro di ammende. In alcune analisi è stata rilevata la presenza di micotossine nocive.
Ritirati 35.000 kg di chicchi di caffè (quasi 1 milione di euro di valore).

Le ispezioni hanno rivelato diffuse irregolarità relativamente alla presenza di micotossine nocive per l’uomo e concernenti al confezionamento e la reimmissione in commercio di caffè con scadenza superata anche da anni.

A Bologna è stata sequestrata, prima della distribuzione, una tostatura poi confezionata di una miscela di 2.400 chili di caffè proveniente dall’Etiopia contenente Ocratossina A, sostanza anche cancerogena.

Analogamente, presso altra aziende, sono stati sequestrati oltre 9 mila kg di caffè nascosti nei magazzini con data di scadenza superata anche da diversi anni, 800 kg di caffè in involucri nei quali erano stampate ditte produttrici dalla cessata attività di qualche anno.

Alcune realtà sono state trovate in condizioni igienico-sanitarie e strutturali carenti, con sporcizia ovunque, pavimenti in materiale non lavabile e deteriorato, distacchi di intonaci dalle pareti macchiate da infiltrazioni d’acqua e muffa, con soffitti danneggiati e mai ripristinati.

Presso un’azienda di Imola sono state rinvenuti stoccaggi di diverse tonnellate di caffè e altri prodotti come lo zucchero, l’orzo, il cacao in un grande capannone acquisito da un’azienda chiusa da circa 10 anni il cui deposito, in condizioni igienico-sanitarie e strutturali critiche, veniva usato anche per altri materiali e generi non pertinenti all’esercizio.

Un’attività di Forlì è stata sospesa per le modalità gestionali e operative ormai superate da decenni e non confacenti all’attuale normativa haccp.

In particolar modo non veniva attuata la richiesta rintracciabilità e tracciabilità delle materie prime e del prodotto finito.

Addirittura, con in atto un’infestazione da lucertole e roditori che, per risolvere l’infestazione, il personale interno aziendale aveva distribuito a terra esca topicida non protetta vicina all’alimento in totale inosservanza delle disposizioni di legge in materia di lotta agli infestanti.

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