Venezia: segnalata in questi giorni la prima positività per West Nile Virus

684* 29 giugno 2022

 

Alla zanzara comune (nome scientifico Culex pipiens molestus) se n’è aggiunta, a partire dagli anni ’90, una particolarmente aggressiva, la zanzara tigre (nome scientifico Aedes albopictus), diversa non solo nella forma, ma anche nelle abitudini.

Nel ciclo di vita, ciò che accomuna le zanzare è la necessità di un ambiente acquatico per permettere la deposizione delle uova (200-300 per la Culex, 40-80 per la Aedes).

Sono proprio le piccole raccolte d’acqua a costituire i luoghi di sviluppo larvale (i cosiddetti focolai) e che permettono alle zanzare di colonizzare rapidamente ambienti anche molto diversi tra di loro, come quello urbano ed extraurbano.
Negli ambienti naturali le zanzare hanno dei nemici sia a livello di larve che di adulti (pesci, libellule, anfibi, gechi, uccelli, chirotteri), mentre nelle aree urbanizzate è necessario che noi tutti (istituzioni e cittadini) si collabori per una riduzione della densità delle specie (eliminarle è impossibile).

Questo obiettivo potrà essere raggiunto attraverso differenti approcci: la riduzione dei focolai larvali, gli interventi di disinfestazione e, dove possibile, un miglioramento e ripristino delle condizioni naturali.

Il Settore Autorizzazioini e Servizi Ambientali, con la collaborazione tecnica dell’Azienda ULSS 3 Serenissima – Dipartimento di Prevenzione, ha avviato un piano di lotta integrata alle zanzare su suolo pubblico.

Il piano operativo di disinfestazione consiste in:

  • un censimento/mappatura dei focolai e monitoraggio dei livelli di infestazione;
  • l’attuazione di un programma di trattamenti ripetuti con prodotti antilarvali con cadenza circa mensile, da metà aprile ad ottobre;
  • trattamenti in seguito alle indicazioni dell’ufficio IBA o su segnalazione dei cittadini;
  • predisposizione di piani di controllo in situazioni di emergenza sanitaria.

La lotta con prodotti insetticidi verso le zanzare adulte viene eseguita solo come intervento straordinario, circoscritto ed eccezionale, nel caso di presenza di effettive, persistenti ed elevate densità dell’insetto oltre la ragionevole soglia di sopportazione o come mezzo necessario nelle situazioni in cui è in corso un’epidemia in cui le zanzare fungono da agenti di trasmissione o quando vi sia rischio di un’insorgenza, sempre e comunque su parere preliminare dell’Azienda ULSS 3 Serenissima, che stabilirà gli ambiti, i tempi e le modalità di trattamento.

Gli interventi si svolgono nel territorio del Comune di Venezia, esclusi i siti di proprietà privata, in particolare:

  • su fossati lungo le strade, aree a temporanea/accidentale sommersione, caditoie e tombini stradali
  • nei siti che possono ospitare focolai di sviluppo larvale e che sono collocati a ridosso dei centri abitati
  • nei parchi e giardini pubblici
  • nelle scuole di competenza comunale, quali asili nido, scuole materne e dell’obbligo (sono escluse le scuole di istruzione superiore).

Il piano operativo di disinfestazione consiste in:

  • un censimento/mappatura dei focolai e monitoraggio dei livelli di infestazione;
  • l’attuazione di un programma di trattamenti ripetuti con prodotti antilarvali con cadenza circa mensile, da metà aprile ad ottobre;
  • trattamenti in seguito alle indicazioni dell’ufficio IBA o su segnalazione dei cittadini;
  • predisposizione di piani di controllo in situazioni di emergenza sanitaria.

Per svilupparsi l’uovo di zanzara ha bisogno di pochissima acqua, un sottovaso, un secchio, un tombino, tutti dei potenziali microfocolai (per la zanzara tigre questi soli rappresentano il 60-70% dei focolai nella città).E’ necessaria, quindi, la collaborazione dei cittadini al fine di verificare e intervenire su tutti i possibili contenitori d’acqua all’aperto e usare, per i ristagni d’acqua che non si possono controllare (es. tombini, caditoie), dei prodotti insetticidi antilarvali (facilmente reperibili nei supermercati, nei negozi specializzati, nelle farmacie). È sconsigliato invece l’uso d’insetticidi verso gli adulti perchè, oltre ad essere molto inquinanti e avere una durata limitata nel tempo, creano un impatto ambientale considerevole e non selettivo, abbattendo indistintamente altri insetti (impollinatori, farfalle, libellule, cicale, ecc.).

Consigli pratici:

  • non abbandonare o lasciare all’aperto materiali che possano raccogliere l’acqua piovana
  • togliere i sottovasi, oppure capovolgerli
  • pulire accuratamente i tombini e le zone di scolo
  • non lasciare acqua negli annaffiatoi e nei secchi
  • controllare che le grondaie non siano intasate
  • tenere pulite le fontane e le vasche ornamentali (introducendo dei pesci rossi o altri predatori delle larve)
  • evitare di lasciare l’acqua per più giorni negli abbeveratoi e nelle ciotole per gli animali domestici
  • svuotare con regolarità le vasche di condensa dei condizionatori
  • coprire bidoni o cisterne per la raccolta d’acqua piovana con coperchi o reti antizanzara
  • evitare che sui teli impermeabili all’aperto si accumuli l’acqua piovana
  • utilizzare nei tombini/caditoie dov’è impossibile eliminare l’acqua, dei prodotti insetticidi antilarvali (da fine aprile a inizio ottobre)
  • mantenere in ordine i cortili e le aree aperte da erbacce, ramaglie, rifiuti e tagliare periodicamente l’erba
  • favorire la presenza e la nidificazione di specie animali autoctone predatrici di insetti, come rondini, balestrucci, rondoni, pipistrelli, gechi e anfibi.

 

 

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