Trattamento mediante radiazione ultravioletta. Rapporto ISS, raccomandazioni ad interim

190* 26 settembre 2020

Riportiamo importanti informazioni concernenti la disinfezione mediante luce uv-c, sistema di funzionamento proposto con lo Zefiro 300 degli articoli precedenti.

Ambito normativo specifico
Dal punto di vista normativo, si fa presente che, poiché l’attivita disinfettante della radiazione ultravioletta si attua mediante un’azione di natura fisica, i sistemi di disinfezione basati su UV-C non ricadono nel campo di applicazione del DPR che esclude espressamente dalla definizione di biocida, i prodotti che agiscano mediante azione fisica e meccanica. Anche a livello nazionale non rientrano, secondo il DPR 6 ottobre 1998, n. 392 sui PMC, i prodotti la cui attività disinfettante operi mediante azione fisica o meccanica.

Valutazione tecnico/scientifica
Tipicamente, le lampade germicide utilizzate in sistemi di sterilizzazione hanno emissione dominante intorno alla lunghezza d’onda di 253 nm (nanometri).

La radiazione UV-C ha la capacita di modificare il DNA o l’RNA dei microorganismi impedendo loro di riprodursi e quindi di essere dannosi. Per tale motivo viene utilizzata in diverse applicazioni, quali la disinfezione di alimenti, acqua e aria.

Studi in vitro hanno dimostrato chiaramente che la luce UV-C è in grado di inattivare il 99,99% del virus dell’influenza in aerosol.

L’azione virucida e battericida dei raggi UV-C è stata dimostrata in studi sul virus MHV-A59, un analogo murino di MERS-CoV e SARS-CoV- 1. L’applicazione a goccioline (droplet)
contenenti MERS-CoV ha comportato livelli non rilevabili del virus MERS-CoV dopo soli 5 minuti di esposizione all’emettitore UV-C (una riduzione percentuale superiore al 99,99%) e sono risultati efficaci anche nella sterilizzazione di campioni di sangue.

In particolare è stata dimostrata l’inattivazione di oltre il 95% del virus dell’influenza H1N1 aerosolizzato mediante un nebulizzatore in grado di produrre goccioline di aerosol di dimensioni simili a quelle generate dalla tosse e dalla respirazione umane.

Gli emettitori di radiazioni UV-C che possono avere funzione di pulizia, igienizzazione o disinfezione, hanno dimostrato che la potenza della luce UV-C e il tempo in cui le superfici sono esposte a questa luce variano considerevolmente tra i prodotti di pulizia UV-C commercializzati ed in base al design del prodotto.

La radiazione UV-C può essere utilizzata in sicurezza in sistemi chiusi per disinfettare le superfici o gli oggetti in un ambiente chiuso in cui la luce UV non fuoriesce all’esterno.

Di seguito il documento “Rapporto ISS COVID-19-n. 25 2020, raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento.
(A pag. 12 quanto riportato più sopra).

Rapporto ISS COVID-19 n. 25_2020

 

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