1411* 22 dicembre 2025
Gli scarafaggi sembrano “abbracciarsi”.
Quando gli scarafaggi appaiono “abbracciati”, in realtà stanno mettendo in atto comportamenti di contatto tipici di specie sociali, come annusarsi, toccarsi con le antenne o sovrapporsi parzialmente con il corpo per scambiarsi informazioni chimiche.
Queste interazioni servono a riconoscere i conspecifici, valutare lo stato dell’altro individuo e coordinare la vita di gruppo, più che a mostrare un affetto simile a quello umano.
Il “contatto ravvicinato” permette agli scarafaggi di percepire feromoni e altre sostanze chimiche presenti sulla cuticola degli altri, fondamentali per decidere dove rifugiarsi, quando nutrirsi o se restare in un certo gruppo. L’uso combinato di antenne, odori e tocchi brevi consente loro di organizzarsi in aggregazioni nelle zone più sicure e con condizioni ambientali favorevoli, contribuendo alla loro notevole capacità di sopravvivenza in ambienti difficili.
Funzione sociale dell’aggregazione Questi “abbracci” o ammucchiamenti riducono il rischio di predazione, migliorano la regolazione di umidità e temperatura e facilitano la riproduzione, perché aumentano la probabilità d’incontro tra individui compatibili.
Dal punto di vista biologico, dunque, l’immagine tenera dell’abbraccio è solo un modo antropomorfico di descrivere strategie evolutive molto efficaci, basate su cooperazione minimale e condivisione di segnali sensoriali all’interno del gruppo.
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