Le mosche depongono le uova su sostanze organiche umide, preferendo un’umidità ottimale tra il 70% e l’80%.
Le uova vengono deposte a una profondità di 8-10 mm dentro la sostanza organica umida per proteggerle dall’essiccamento.
Ne consegue che i luoghi ideali per l’ovodeposizione sono cumuli di letame, sostanze putrefatte o fermentate, con elevata umidità e temperatura, che favoriscono la schiusa e lo sviluppo larvale.
La presenza di un’alta umidità è quindi fondamentale per permettere alle mosche di depositare le uova e per la successiva crescita delle larve.
Per ridurre l’umidità e prevenire la deposizione delle uova da parte delle mosche sulle sostanze organiche, si possono adottare pratiche mirate principalmente alla gestione dell’umidità e della ventilazione.
Quindi, garantire una buona ventilazione regolabile per evitare accumuli di umidità, mantenendo al contempo un ambiente asciutto e sano, è cosa strategica.
È importante che l’aria circoli senza creare eccessivi sbalzi di temperatura che potrebbero favorire umidità superficiale.
È auspicabile utilizzare materiali assorbenti come paglia o fieno per isolare pavimenti e superfici esposte, che aiutano a mantenere asciutti gli ambienti e ad assorbire l’umidità in eccesso.
Altrettanto importante è rimuovere prontamente le sostanze organiche umide o putrescenti e impedire la formazione di ristagni di acqua, poiché sono luoghi ideali per la deposizione.
Inoltre, è utile monitorare e regolare l’apporto idrico e l’umidità generale nell’ambiente, specialmente in allevamenti o aree con presenza di sostanze organiche.
Nei climi freddi, risulta buona prassi integrare fonti di calore artificiale (come lampade riscaldanti) in modo sicuro per mantenere condizioni non favorevoli allo sviluppo delle uova e delle larve.
Anche l’illuminazione adeguata può influire sulla deposizione delle uova, poiché la luce favorisce un ambiente meno favorevole alla schiusa in punti troppo umidi o bui.
Questi metodi, combinati, riducono efficacemente l’umidità e rendono meno probabile che le mosche scelgano le sostanze organiche come siti di deposizione delle uova, contribuendo a prevenire infestazioni che possono influire sull’igiene e sul provocare fastidi ai bovini che possono inficiare sulla quantità e sulla qualità del latte prodotto, come da studi verificati.
Metodi pratici e veloci per misurare l’umidità nei rifiuti organici includono: grometri a contatto superficie che hanno sensori che si appoggiano direttamente sulla materia organica e misurano il contenuto di umidità tramite onde elettromagnetiche penetrate fino a 4-5 cm.
Sono strumenti portatili molto comodi per misurazioni sul campo e forniscono risultati in pochi istanti.
Ci sono poi analizzatori di umidità portatili (termobilance) che combinano bilancia di precisione e stufa di essiccazione per misurare con elevata precisione (fino a 0.01%) la percentuale di umidità nel giro di qualche minuto.
Sono efficienti e più rapidi rispetto ai metodi tradizionali di essiccazione in stufa che richiedono molte ore.
Ci sono poi i sensori capacitivi. Questi misurano l’umidità attraverso la variazione della capacità elettrica di un polimero sensibile all’acqua, con strumenti che possono essere utilizzati direttamente sull’organico o nell’aria ambiente, offrendo misurazioni rapide e non distruttive.
Questi metodi sono adatti per un uso pratico in campo, anche per i rifiuti organici, e garantiscono risultati affidabili e tempestivi per il controllo dell’umidità, fondamentale, ricordiamo, per prevenire la deposizione di uova di mosche.