Vespe e calabroni più aggressivi a causa della “siccità”

712* 21 agosto 2022

(Articolo tratto da ilfriuli.it)

La mancanza d’acqua fa aumentare il rischio di essere attaccati da vespe e calabroni.

Si spiega così l’alto numero di persone aggredite e punte da questi insetti nelle ultime settimane.

Purtroppo, a volte con esiti fatali.

A spiegarlo è Pietro Zandigiacomo, entomologo dell’Università di Udine.“Il maggior numero di attacchi – dice il professore – non è dovuto a un aumento della popolazione di calabroni e vespe, al di là delle normali fluttuazioni annuali.

Il problema è che la mancanza di liquidi a disposizione rende tali insetti più irascibili del solito.

Quindi, il rischio di essere aggrediti che si corre a passare vicino ai loro nidi diventa superiore”.

Nella scala della pericolosità, il primo posto spetta al calabrone, che nidifica nelle cavità degli alberi, nei camini delle case disabitate (ma non solo) o tra gli scuri e gli infissi.In un nido ci può essere qualche centinaio di esemplari.

Poche punture di calabrone equivalgono a una decina di punture di vespa.

Sul secondo gradino del podio della pericolosità troviamo la vespula, ovvero il genere di vespe che nidifica sotto terra nelle gallerie abbandonate di topi e arvicole.

Il rischio risiede nel grande numero di esemplari per nido, che può raggiungere il migliaio.

Il terzo posto è della vespa polistes, caratterizzata da nidi di cartone posizionati in genere nei sottotetti.

A uno stesso nido possono appartenere qualche centinaio di insetti.

Sono, invece, innocue se non pesantemente infastidite le vespe vasaio, i cui nidi a forma di vaso sono fatti di terra impastata di saliva, nei quali inseriscono piccoli ragni o cavallette vive ma paralizzate.

Queste prede saranno il cibo delle loro larve.

Anche loro, però, sono in difficoltà per la mancanza di liquidi con cui fare i nidi.

 

Vuoi saperne di più? Scrivici senza impegno!

    )

    Torna in alto