cattura non cruenta di roditori

14* 18 gennaio 2020

Attualmente, per le aree esterne degli ambienti alimentari, è uso comune, dei disinfestatori, agire con la derattizzazione tramite il posizionamento di esca topicida con principi attivi anticoagulanti protetta all’interno di erogatori (per ovvi motivi di sicurezza e tracciabilità).

Lasciando in sospeso dibattiti sul fatto se tale procedura possa rappresentare un modo violento (a nostro parere, essendo questo il modo migliore e più efficace per eliminare topi e ratti, è comunque da difendere), focalizziamoci brevemente sui metodi di derattizzazione interna.

Sebbene non ci sia divieto normativo, la consuetudine operativa all’interno dei locali alimentari, prevede una lotta con strumenti privi di esche avvelenate.

Utilizzando quindi metodi alternativi di derattizzazione, tra questi ci sono sistemi che prevedono la collocazione di trappole collanti (con o senza attrattivo alimentare).

La Certificazione alimentare francese e tedesca International Food Standard (IFS),  che consente alla GDO di assicurare la qualità e la sicurezza degli alimenti, per esempio, spesso ultimamente spinge a porre particolare attenzione su questo aspetto, dando dei limiti sull’utilizzo delle colle che è principalmente legato al modo in cui l’infestante viene eliminato e alle sofferenze che non sono proprio consone agli attuali principi di etica ambientale.

Ottimo compromesso può essere rappresentato dalle trappole meccaniche a cattura multipla, innescate con l’esclusione dell’inserimento del collante, ma che necessitano di procedure operative ben definite anche all’utenza interna dei vari reparti di produzione alimentare.

 

 

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